Forte dei Marmi, la stagione più bella
di Susanna Tanzi
Certo, il fascino del Forte - come lo chiamano da sempre gli habitué - dagli anni '60 ai '90 del secolo scorso, oggi non si respira allo stesso modo. Mancano i negozietti di zoccoli fatti su misura, quelli delle ceste e degli arredi di vimini intrecciati a mano, il profumo dei bomboloni venduti intorno alla pista nella pineta, dove i bimbi adoravano le macchinine a pedali e cavalcavano piccoli pony… Di griffe allora se ne vedevano poche, erano più che altro marchi fiorentini e della Versilia, di un lusso discreto, che lavoravano e proponevano cashmere, lino, cuoio. E poi gli incontri in gelateria e il cinema all’aperto e perfino un paio di belle e storiche librerie, in mostra gli ultimi gialli, i Topolino e i pochi giornali femminili ma anche riviste d’arte e pamphlet di rara maestria. E oggi? Tante, troppe firme e boutique di algida perfezione e impeccabile design così come i villoni acquistati a caro prezzo dai russi a Roma Imperiale (e da Zelensky a Vittoria Apuana) hanno inevitabilmente raffreddato lo charme più autentico di Forte dei Marmi. Anche se tra i nostalgici c’è chi apprezza i miglioramenti avvenuti nel tempo, e che ancora valgono la vacanza. Anzi, la villeggiatura. Soprattutto a settembre e ottobre, i mesi migliori per godere la sabbia finissima di una spiaggia da cartolina, lo sguardo perso tra il grigio cobalto del mare e lo stagliarsi delle Apuane alle spalle, con il marmo a vista e ancora ricoperte di vegetazione ma già pronte al cambio di colore autunnale.
Ecco qualche consiglio per chi sa apprezzare un luogo che ancora può dare molto in quanto a esclusività e vero lusso.
UNA STORIA CHE INIZIA DAGLI AGNELLI
Se l’Avvocato e la sua famiglia erano il punto di riferimento della villeggiatura chic, chi arriva a Forte dei Marmi oggi può rivivere quello charme prenotando una suite proprio nella Villa neorinascimentale degli Agnelli, oggi dimora di fascino e parte dell’Augustus Hotel & Resort. L’ex Villa Costanza è circondata da un giardino che sembra uscito dal pennello di Monet, con un esclusivo passaggio sotterraneo che porta direttamente alla spiaggia dell’Augustus Beach Club di cui fa parte anche il ristorante Bambaissa, un tempo discoteca iconica degli anni '60, un altro pezzo di storia del Forte. Sotto le classiche tende, elegantissime e ben distanziate, ospiti internazionali vengono serviti da impeccabili camerieri che portano concentrato di anguria, acqua aromatizzata al lime e qualsiasi altra delizia possa allietare una giornata al mare. Una eccellenza nei servizi che caratterizza questo resort a 5 stelle, immerso in un mare di verde e in una pineta grandiosa, di un lusso discreto e ineguagliabile. Tutto inizia con Villa Pesenti, progettata nel 1939 dall’architetto Borsani in stile modernista e poi acquistata da Nino Maschietto, che da qui partì per diventare punto di riferimento della migliore hotellerie fortemarmina. Negli anni '50 l’imprenditore - che dopo la scomparsa ha passato il testimone ai 3 figli - inizia ad acquistare le case che circondavano Villa Pesenti, una serie di 7 dal gusto eclettico realizzate da artisti e architetti, di cui Augusta Pesenti si era fatta mecenate. Negli Anni '60 si aggiunge la Nave, moderna struttura immersa nella pineta caratterizzata da lunghi camminamenti terrazzati che ricordano i ponti delle navi da crociera, e nel 1969 Villa Agnelli completa la proprietà.
Ultima tappa di questo percorso di valorizzazione che coniuga fascino storico e comfort contemporaneo per un’ospitalità al top, è l’acquisizione e riapertura a luglio 2025 di Villa Radici. Un attento intervento di restyling ha saputo restituirle il suo spirito originario, esaltando l’eleganza del periodo Liberty, ma sempre con sguardo innovativo. Le forme architettoniche originali – ampie arcate e volumi generosi – sono state valorizzate da un linguaggio decorativo armonioso, che richiama i colori che abitavano la Villa e le nuances dell’Augustus attraverso una palette sui toni dell’ocra, del verde e del rosa tenue. Tra gli elementi più interessanti spicca il grande tavolo dell’area living, avvolto dalla luce di un raffinato lampadario Barovier e Toso in vetro di Murano, realizzato negli anni ’40, autentica opera d’arte dell’Art Déco. Poco distante, la lampada da terra Quadrifoglio, disegnata da Gae Aulenti per Guzzini negli anni ’70, introduce una nota di design modernista. Anche ambienti di passaggio come il vano scala sono valorizzati da pezzi iconici, come il tavolino di Vico Magistretti per Cattelan (1980), con la sua base in travertino, struttura metallica e piano in cristallo. A completare l’atmosfera, importanti opere d’arte del Novecento punteggiano gli ambienti di Villa Radici, che si articola su due livelli e ospita sette suite, pensate per offrire spazi generosi, grande luminosità e un senso di comfort, in perfetta continuità con l’idea di “vivere in villa” che da sempre caratterizza l’identità dell’Augustus. Nelle ville (ormai sono oltre la decina) hanno soggiornato in cerca del fascino autentico di un luogo sospeso tra silenzio, eleganza e bellezza senza tempo Jimi Hendrix, Eugenio Montale e Vittorio Gassman, oltre a personalità di alto rango come Paola Ruffo di Calabria, celebrities e influencer come Chiara Ferragni. Iconica la piscina all’interno del resort (da questa estate vestita con i colori di Gallo, così come lo stabilimento balneare e le camere della Nave) dove rilassarsi e nuotare prima di passare all’altra piscina dietro le cabine sulla spiaggia, dove si cammina e si fa idromassaggio, perfetta per i primi approcci dei più piccoli. Augustus Resort & Hotel (in foto) chiude il 12 ottobre, in attesa della riapertura di primavera. E il progetto di investire su nuove prestigiose ville…
IL “PRINCIPE” DI MIUCCIA
Lo chic è innegabile, a iniziare dal banco dei gelati, emulsionati comme il faut e alternati in tinte pastello che fanno venire voglia di provarli tutti. Il caffè? Perfetto, a un prezzo anche inferiore agli ultimi visti a Milano e dintorni, qui costa 1 euro e 50. Per non parlare del classico budino di riso che fin dagli anni '50 ha fatto la gioia dei golosi: l’unica differenza è come viene incartato, in un delizioso sacchettino trasparente con adesivo e logo del Principe. Anche qui, per tutte le tasche, soli 3 euro. Qualità dunque eccellente per i dolci (affidati alla Pasticceria Marchesi) come tutto, dagli arredi alle comode poltroncine, al bancone e i tavolini all’esterno, sotto la supervisione della regina della moda, Miuccia Prada, che con il suo gruppo ha investito sullo storico locale, di fronte alla omonima boutique, nel 2023.
CAPANNINA FOREVER
È stata l’ultima decisione presa da Giorgio Armani l’acquisizione della Capannina, il leggendario locale fondato nel 1929 da Achille Franceschi e dal 1977 rilevato e gestito da Gherardo e Carla Guidi. Simbolo, da quasi un secolo, della mondanità italiana e crocevia di artisti e intellettuali. Per Armani, (scomparso il 4 settembre) da sempre legato a Forte dei Marmi, rifugio personale e luogo di vacanza, mettere la firma su questo vero e proprio monumento della Versilia è stato un gesto affettivo, un ritorno alle origini - lì negli anni Sessanta conobbe il suo amico e socio Sergio Galeotti - e un tributo alla migliore tradizione italiana. La nuova gestione sarà effettiva a partire dalla prossima estate. Cambiando tutto perché nulla cambi, i nostalgici non dovranno temere: lo stile di re Giorgio è stato e sarà sempre minimalista e rispettoso del passato. Si ballerà ancora a piedi nudi sul celebrato parquet della pista centrale. Sullo sfondo, il rumore delle onde e il bagliore delle stelle. Un’eredità che il geniale stilista ha lasciato ai tanti estimatori.
QUEL MERCATINO DA INTENDITORI
Il mercoledì tutto l’anno, anche la domenica in estate, il famoso Mercatino del Forte è sempre il luogo di ritrovo per signore bene e ragazze a caccia del pezzo giusto, a un prezzo ancora accettabile rispetto alle boutique da milionari nelle vie intorno. Qui è ancora possibile trovare il classico “cashmirino” che dura nel tempo, le lenzuola ricamate a mano, bellissime, le stoviglie toscane… Tante idee per i regali da fare a parenti e amici nella tranquillità di bancarelle sotto i pini e la gentilezza e il garbo di venditori che ancora ci sanno fare con la clientela.
