
Incontri speciali: Alessandro Baricco e Eshkol Nevo
di Mara Cella
Il 2025 si è aperto con uno di quegli incontri che si aspettano da tempo. Inutile chiedersi perché proprio adesso: di certo uno di quegli strani incroci della vita che bisogna solo riconoscere e lasciare che accadano. Una di quelle inaspettate sorprese che riescono a rispondere a lontane domande e danno il senso a scelte di vita fatte, a dubbi che probabilmente molti si pongono.
Sto parlando del sublime incontro al Teatro Quirino di Roma fra due titani del nostro tempo, due menti illuminate e visionarie, due autori contemporanei che con le loro parole - da decenni - portano luce e cercano di migliorare il mondo. Baricco e Nevo si sono ritrovati sullo stesso palco a dialogare sul senso di SCRIVERE davanti ad una platea estasiata da tanta intima spontaneità e bellezza. Parole che hanno toccato corde profonde e fatto vibrare universi emotivi, che hanno attribuito significati più ampi e una dignità nuova anche allo strano mestiere di scrivere e di insegnare.
Un evento speciale organizzato da Feltrinelli Editore e dal Salone Internazionale del Libro di Torino per celebrare in modo "molto speciale" anche il 67esimo compleanno di Alessandro Baricco, ovvero quell’autore italiano “che ha fatto diventare vecchio tutto quello che c’era prima”.
La sua capacità di raccontare e innovare il mondo attraverso la scrittura è uno dono unico. Ha definito il suo scrivere un modo per stare molto vicini alla gente e simultaneamente molto lontani, un oscillare fra il desiderio degli altri e la paura di essi.
La sua capacità di raccontare e innovare il mondo attraverso la scrittura è uno dono unico. Ha definito il suo scrivere un modo per stare molto vicini alla gente e simultaneamente molto lontani, un oscillare fra il desiderio degli altri e la paura di essi.
“Scrivere è fisicità ma sublimata in un modo geniale. É anche un mestiere solitario e claustrofobico quindi appena si possono esplorare mondi complementari come quello del teatro e del cinema ci si va. Questo della scrittura è irresistibile: siamo nella vita degli altri pur non vedendoli’’.
D'improvviso si rivela, tangibile, tutta la potenza della scrittura e il suo essere un "modo di stare al mondo".
“Scrivere fa parte di me - ha ribadito Baricco - Sì è un dono ma è come ricevere un coccodrillo in regalo per il compleanno, (sorride) poi tocca tenerlo a bada e gestirlo".
“Scrivere fa parte di me - ha ribadito Baricco - Sì è un dono ma è come ricevere un coccodrillo in regalo per il compleanno, (sorride) poi tocca tenerlo a bada e gestirlo".
Eskhol Nevo, autore israeliano che ha riscosso in italia un ampio successo, non ultimo il suo libro "Tre Piani" proprio in Italia è diventato un film di e con Nanni Moretti. Molto amati anche i suoi "La Simmetria dei desideri" come il più recente "Legami".
Nevo è apparso sinceramente onorato di condividere il palco con il grande maestro ed amico Baricco a cui senza filtri ha ribadito: “You changed my life”. Un’affermazione che in inglese suona ancor più forte ed universale. Una vita cambiata grazie alla frequentazione della scuola Holden fondata da Baricco a Torino nel 1994: un miracolo in cui attraverso la scrittura creativa si seminano tolleranza, non violenza ed empatia per curare l’anima della società. E Nevo proprio da tale esempio ed illuminante esperienza ha deciso di aprire - nel 2014 - la sua scuola Holden a Tel Aviv, il cui inno è la cosiddetta “power of creativity and writing”. La forza della scrittura creativa intesa come terapia, un modo per curare traumi e perdite ed imparare a guardare verso il futuro, ancor più importante in un contesto geopolitico così complesso.
Baricco con emozione e il sorriso negli occhi ha aggiunto: “Sono cresciuto con la voglia di cambiare il mondo in meglio. Insegnare e apprendere sono fra le cose più belle della vita. La scuola Holden è la scuola dei nostri sogni, un’opera d’arte. Credo che scrivere sia una specie di rito quotidiano del te’: nella ripetizione e nella cura si trova un bilanciamento nello stare al mondo ed è così che la scrittura dona una vera e propria luce che migliora il mondo. E in effertti tutta la mia saggistica è proprio voglia di trovare luce dove gli altri vedono solo buio”.
Nevo è apparso sinceramente onorato di condividere il palco con il grande maestro ed amico Baricco a cui senza filtri ha ribadito: “You changed my life”. Un’affermazione che in inglese suona ancor più forte ed universale. Una vita cambiata grazie alla frequentazione della scuola Holden fondata da Baricco a Torino nel 1994: un miracolo in cui attraverso la scrittura creativa si seminano tolleranza, non violenza ed empatia per curare l’anima della società. E Nevo proprio da tale esempio ed illuminante esperienza ha deciso di aprire - nel 2014 - la sua scuola Holden a Tel Aviv, il cui inno è la cosiddetta “power of creativity and writing”. La forza della scrittura creativa intesa come terapia, un modo per curare traumi e perdite ed imparare a guardare verso il futuro, ancor più importante in un contesto geopolitico così complesso.
Baricco con emozione e il sorriso negli occhi ha aggiunto: “Sono cresciuto con la voglia di cambiare il mondo in meglio. Insegnare e apprendere sono fra le cose più belle della vita. La scuola Holden è la scuola dei nostri sogni, un’opera d’arte. Credo che scrivere sia una specie di rito quotidiano del te’: nella ripetizione e nella cura si trova un bilanciamento nello stare al mondo ed è così che la scrittura dona una vera e propria luce che migliora il mondo. E in effertti tutta la mia saggistica è proprio voglia di trovare luce dove gli altri vedono solo buio”.
Un susseguirsi di emozioni e verità svelate: “Una delle più grandi emozioni della mia vita? Finire in un posto sconosciuto ed inesplorato, mettere per primo orme sulla sabbia e lasciarsi sorprendere" ha concluso Baricco. "Scrivo per scrivere la strada non presa che significa fiducia e speranza nel futuro".
Non una semplice intervista, parole che risuonano forte nella mente e nel cuore. Più che altro un balsamo per l'anima che ci ha già resi migliori e ci lascia con tanti messaggi da portare con noi e trasmettere alle nuove generazioni, ai tanti talenti di domani, per cambiare il loro sguardo verso il presente ed il futuro.